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Soli Deo Gloria: William Byrd e Ottorino Respighi

in onda domenica 21 dicembre alle ore 10,30

Soli Deo Gloria: William Byrd e Ottorino Respighi Emblematica degli effetti che la Riforma ha avuto sulla diffusione della musica sacra in Inghilterra è la figura di William Byrd (Lincolnshire, 1539 o 1540 - Stondon Massey, 4 luglio 1623). Di fede cattolica, Byrd visse in un periodo difficile per i seguaci della Chiesa di Roma in Inghilterra. Eppure, dopo i riconoscimenti ricevuti durante il regno della cattolica Maria Tudor, detta la "Sanguinaria", che amava particolarmente la musica sacra in latino, la salita al trono di Elisabetta I non significò per Byrd l'estromissione dalla corte inglese. Anzi, il musicista inglese fu nominato organista e maestro del coro della Cattedrale di Lincoln.

Tale era l'apprezzamento della musica di Byrd, che nel 1575 la regina Elisabetta arrivò addirittura a concedere a lui e al suo maestro Thomas Tallis il monopolio per l'edizione e la vendita della musica stampata, una delle prime autorizzazioni di quel tipo nel paese. La concessione rimase solo a Byrd alla morte di Tallis, nel 1585.

Grazie al suo grande prestigio come compositore e applicando la prudenza, Byrd poté pubblicare indistintamente mottetti e anthems di rito anglicano come anche mottetti su testo latino per la liturgia cattolica. E non bisogna dimenticare che nel periodo elisabettiano il culto cattolico era punito con ammende, punizioni corporali e anche con esecuzioni capitali.

Tra le opere che Byrd compose per la liturgia cattolica spiccano le tre Messe a tre, quattro e cinque voci, pubblicate da Thomas East tra il 1592 e il 1595, che sono oggi tra le sue composizioni più eseguite. Ascolteremo all'inizio del programma odierno la Messa a tre voci, composta nel 1593-4 circa.

A conclusione del programma ascolteremo poi Christus, Cantata biblica in due parti per soli, coro e orchestra, di Ottorino Respighi (Bologna, 9 luglio 1879 - Roma, 18 aprile 1936), composta tra il 1898 e il 1899.

Il principale merito di Respighi fu probabilmente quello di aver assimilato i migliori pregi dai suoi illustri maestri. Da Giuseppe Martucci, con il quale studiò al Liceo Musicale di Bologna, apprese a fondo l'arte della sinfonia orchestrale e del poema sinfonico, Nikolaj Rimskij-Korsakova gli trasmise il gusto per gli accesi colori orchestrali e da Max Bruch ereditò il profondo rispetto per i grandi classici.

Musicologo, particolarmente devoto alla musica italiana del periodo tra il XVI ed il XVIII secolo, brillante trascrittore, eccellente orchestratore, Respighi dimostrò sin dai suoi primi lavori una sicurezza stilistica che mostrava una personalità già completa e distinta dalle varie correnti musicali a lui contemporanee. Non aveva ancora venti anni quando, su proprio testo tratto dalla Vulgata latina, Respighi già rivelò nel Christus lo spessore del suo linguaggio musicale.

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