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Semyon Bychkov a Parigi

in onda giovedì 28 gennaio alle ore 21,00

Semyon Bychkov a ParigiNel 1975, due anni dopo aver vinto il prestigioso Premio di Composizione intitolato a Rachmaninov, Semyon Bychkov ventiduenne lasciò la nativa Leningrado, viaggiando a lungo in Europa e negli USA; di questo egli dice saggiamente: "Credo che ogni cosa che viviamo può essere, e deve essere, considerata benefica. Se sia gioiosa o dolorosa, questo è un altro discorso... le cose negative ti rendono più forte, perché se hai la forza di volontà per resistere, allora è certo che tutto andrà bene. Questo, credo, è quello che la gente chiama "radici": penso che più profonde sono le radici più lontano possono giungere. E, naturalmente, non si cresce da soli. Io ho avuto lo straordinario privilegio di incontrare persone che hanno avuto un ruolo enorme nella mia educazione personale e musicale".

Una di queste figure fu Ilya Musin, maestro di direzione d'orchestra ora energico novantacinquenne, che insegnando poneva prima a se stesso alcune domande fondamentali, rispettando poi che ad esse ogni allievo, diverso per fisico e personalità, desse le sue risposte; anche se la situazione del musicista in patria era di continuo disaccordo con se stesso, Bychkov rifiutò qualsiasi visione idealistica della libertà occidentale: "Questo è un errore che io non ho fatto: non mi immaginavo che la vita in Occidente sarebbe stata un perfetto paradiso 24 ore al giorno!... La natura umana è quello che è, la vita è difficile dappertutto. Così non sono mai rimasto deluso".

Bychkov dal 1989 al '98 è a Parigi a capo dell'Orchestre de Paris (di quegli anni sono gli ascolti proposti oggi), dove incontra la pianista Marielle Labèque che diviene sua moglie; nel '97 Bychkov diventa direttore dell'Orchestra della Radio di Colonia, carica che tuttora ricopre; nello stesso periodo il maestro ha diretto la Semperoper di Dresda fino al 2002,e questa doppia esperienza viene da lui vissuta in modo singolare, quasi identificando quest'ultima città con la tradizione e Colonia con l'avvenirismo, senza critiche o polemiche ma piuttosto lieto di trovarsi come "contemporaneamente nel XIX e nel XX secolo".

Il lavoro a Colonia è per Bychkov altamente stimolante, ed è interessante la sua opinione in merito all'uso delle tecnologie: "Il più grande maestro che si possa avere è il microfono. Se non ti piace quello che senti, non puoi incolpare nessun altro. E quello che senti in registrazione è abbastanza diverso da quello che senti mentre ti esibisci".

Bychkov dirige attualmente anche due orchestre bavaresi, la Filarmonica di Monaco e l'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese; sul rapporto direttore-orchestra egli dice: "Ogni singolo gruppo - non solo musicale - percepisce se la persona che gli sta di fronte fa discorsi o fa musica e se possiede le necessarie qualità e qualifiche. La prima è la sincera convinzione in ciò che fa, dice o richiede; la seconda è che stia fisso sull'oggetto... e il terzo è una sorta di abnegazione per cui l'ego viene soggiogato a ciò che si sta facendo. Tu non sei importante. Il soggetto lo è. Quando il gruppo sente che tutto ciò che riguarda i tuoi propri scopi viene messo da parte, verranno sempre con te. Perché sono spesso affamati di convinzioni di tale livello ed intensità".

Il programma offertoci da Bychkov e l'Orchestre de Paris prevede lo struggente Kol Nidrei, adagio su melodie ebraiche op. 47 di Max Bruch col violoncello di Mischa Maisky, la Sinfonia in do maggiore di Georges Bizet e la Rhapsodie Espagnole di Maurice Ravel.

Dalla musica di Henri Dutilleux (compositore francese nato nel 1916 del quale ascolteremo la Sinfonia n. 2 "Le Double") Bychkov dice di aver imparato molto: "Ogni nota è preziosa, e non ne ha scritte molte. È musica molto misteriosa, come lo è la persona stessa, prodotto meraviglioso di una mente indipendente... musica che va contro le mode, per sopravvivere e non essere distrutta".

Semyon Bychkov official website
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