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Il pelo (1972)
Il mercato (1998)

Claudio Bisio, Paolo Jannacci

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    Il Pelo

    Io sono un uomo felice. Beh, forse la felicità non esiste, diciamo che sono un uomo sereno. Mi basta veramente così poco. Pensate, io non ho niente!

    Coro 1: Io non ho niente.
    Coro 2: Io non ho niente.
    Coro 2: Io non ho niente.
    Coro 4: Io ho un pelo!

    G: Eh già, lui ha un pelo. Chissà poi cosa se ne fa di un pelo. Lui ha un pelo, e io non ho niente...
    Però bisogna ammettere che un pelo... è un pelo. E c'è chi ce l'ha, e c'è chi non ce l'ha... io per esempio non ce l'ho... che a pensarci bene un pelo mi sarebbe anche utile! Eh sì, oggi come oggi uno che non ha un pelo... Bisogna che me lo procuri.
    Sì, io devo avere un pelo!
    Uhaaaa!!!

    Io ho un pelo!

    Coro 1: Io ho un pelo.
    Coro 2: Io ho un pelo.
    Coro 3: Io ho un pelo
    Coro 4: Io ho dieci peli!

    Beato lui che ha dieci peli! No per carità, io non mi lamento, io il mio pelo ce l'ho...
    Certo che uno che ha dieci peli è già in un'altra posizione. Uno con dieci peli ha praticamente risolto... dieci peli sono già una peluria, eh! Bisogna che me li procuri.
    Sì, io devo avere dieci peli!
    Uhaaaa!!! Dieci.

    Io ho dieci peli!

    Coro 1: Io ho dieci peli.
    Coro 2: Io ho dieci peli.
    Coro 2: Io ho dieci peli.
    Coro 4: Io ho cento peli!

    Maledizione!

    Lui ha cento peli, cento, e io sono stanco, distrutto, non ce la faccio più, ma resta il fatto che lui ha cento peli e io ne ho dieci, e dieci peli oggi cosa sono... non sono più niente, sono una miseria.

    Devo farcela, devo reagire, anch'io devo avere tanti peli, per me, per i miei figli. Anch'io avrò tanti peli...
    E non lo dico io, me lo impone il mercato…



    Il mercato

    (Il mercato è il demonio il mercato è Dio.)

    Il mercato è un mammifero strano senza niente di umano è qualcosa che cresce che ogni giorno diventa più grosso una crescita abnorme smisurata, tutta forme come una donna sempre incinta di se stessa.

    Il mercato è un neonato opulento ossequiato dal mondo è un bamboccio gonfiato che ingrassa anche senza nutrice non ha alcun bisogno né di cibo né di sogno siamo noi tutti la sua grande incubatrice.

    È avido e insaziabile, non si accontenta mai. Lui per crescere ha bisogno di noi, ma stranamente non ha bisogno di gente che sceglie. È Lui che sceglie per noi e determina la nostra vita con la sua quotidiana, invisibile presenza.


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