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Gli artisti

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Giotto

Giotto, nato a Vespignano nel 1267 e morto a Firenze nel 1337, fu un pittore italiano. È famoso in particolare per la concezione plastica e tridimensionale dei suoi affreschi, che lo distanziò in modo radicale dalle soluzioni spaziali usate fino ad allora e in prevalenza bidimensionali. Per la prima volta la pittura diventa una finestra che si apre su un mondo a 3 dimensioni, dove le cose hanno corpo e peso e sono collocate in uno spazio.

Per gli artisti medievali era importante dipingere dei personaggi che fossero facilmente identificabili secondo il loro ruolo nella società e secondo dei precisi schemi di colori e simboli. Giotto rifiutò questo sistema in favore di un realismo moderno, che si distingueva da quello medievale, per il quale la realtà vera era quella dell’aldilà e le cose di questo mondo erano solo una realtà fittizia e provvisoria.

Giotto studiava gli oggetti da ogni punto di vista e tentò di mostrarli in rilievo con luci e ombre provenienti da una precisa fonte d’illuminazione. Gli elementi appaiono così solidi e tridimensionali e inseriti in uno spazio dotato di una sua profondità.

La modernità di Giotto è ben visibile nel ciclo di affreschi dedicati alla storia di San Francesco. Qui gli edifici non sono dei semplici fondali ma creano uno sfondo realistico, costruito secondo precise misure, e danno un senso di sporgenza. San Francesco viene rappresentato sotto un aspetto insolito: è estremamente concreto e terreno, in controcorrente rispetto alle illustrazioni ufficiali. Non è più etereo ma è un personaggio in carne ed ossa che può anche invecchiare, come si può vedere in Sermone agli uccelli.

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