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Stefano Lorenzetto - La Verità

Stefano Lorenzetto - La VeritàNonostante i fotomontaggi dell'Isis con papa Francesco decapitato, c'è anche un Islam buono. Il compianto professor Sergio Noja Noseda, uno dei tre grandi arabisti d'Europa, che era di casa persino da quel demonio dell'iraniano Mahmoud Ahmadinejad, me lo ripeteva sempre, quando tornava da una visita "fra i cannibali" (lui i musulmani li chiamava così) o da una lezione all'Università Al Azhar del Cairo, il più antico istituto accademico maomettano di studi religiosi e giuridici: "Se passeggi per le vie di Algeri, ti accorgi che la maggioranza degli islamici vuole accompagnare i figli a scuola, mangiare in famiglia, fare la spesa nei centri commericali e guardare un po' di tv la sera, proprio come noi italiani".  [...]. Peccato solo che l'Islam buono c'entro poco con l'Islam noto ai più. 

Era il penultimo giorno del 2003 quando a Roma ne conobbi il più insigne esponente, 'Abd Al Wahid Pallavicini, morto domenica scorsa all'età di 91 anni dopo una vita spesa a cercare di mettere d'accordo le tre religioni monoteiste del ceppo abramitico. 
Ora immaginate di dover incontrare uno sceicco. La sera prima gli telefonate per confernare la vostra visita e lui, dopo un subisso di salamelecchi, vi congeda così: "Lei è un uomo prezioso". Questo era l'Islam dello shaykh (sceicco, appunto) 'Abd Al Wahid Pallavicini, alla nascita battezzato Felice. Aveva fondato la Coreis (Comunità religiosa islamica italiana), bestia nera dei fondamentalisti, oggi guidata dal figlio Yahya, legato alla Lega musulmana mondiale. 
L'"altro" Islam predica la jihad, Pallavicini combatteva una guerra santa contro l'intolleranza e il fanatismo. L'"altro" Islam taglierebbe volentieri la testa agli infedeli, Pallavicini era sicuro che avrebbero visto la luce dell'unico Dio anche quelli che si sono regolati sulla Torah o sui Vangeli. L'"altro" Islam vorrebbe entrare in Vaticano con l'aereo passando per il tiburio del Cupolone, Pallavicini vi si era fatto ammettere come ambasciatore della Grande moschea di Roma nel Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. L'"altro" Islam vorrebbe uccidere il Papa, Pallavicini gli aveva stretto la mano ad Assisi. L'"altro" Islam brucia i crocefissi, Pallavincini mai una volta pronunciò i nomi di Gesù e Maria senza farli seguire dalle formule rituali "su di Lui la pace", "su di Lei la pace". [...]

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