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Grandi direttori: Gary Bertini

in onda giovedì 21 luglio alle ore 12,00

Grandi direttori: Gary Bertini Cosmopolita e poliglotta, Gary Bertini (Brichevo, 1 maggio 1927 - Tel Aviv, 17 marzo 2005), è stato una delle personalità forti del panorama musicale degli ultimi decenni. Nato in una famiglia ebrea di origini russe, dopo aver studiato in Israele e in Italia si è trasferito a Parigi, città che egli ha adottato come sua patria musicale e dove è stato allievo di Nadia Boulanger, Arthur Honegger, Olivier Messiaen e Jacques Chailley.

Nel 1965 ha fondato l'Orchestra da Camera di Israele, della quale è stato direttore fino al 1975, è stato direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica di Gerusalemme, dell'Orchestra Sinfonica di Detroit (succedendo ad A. Dorati), dell'Orchestra della Radio di Colonia e dell'Opera di Francoforte e della New Israel Opera di Tel Aviv. New York, Berlino, Glasgow, Francoforte, Roma, Napoli, Monaco, Vienna, Parigi e Tokyo, Milano, S. Pietroburgo, Detroit, Londra e Philadelphia sono solo alcune delle città in cui ha lavorato. È stato attivo anche come compositore di musica strumentale, di musica di scena e per film.

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti da Gary Bertini citiamo l'Israel Prize del 1987, i due Premi Abbiati della critica italiana, come Miglior Direttore nel 1995 e come Miglior Direttore d'Opera nel 1998 e il Grand Prix della critica francese per le sue incisioni del "Billy Budd" di Britten e "Guerra e Pace" di Prokofiev.

Tutte le registrazioni del programma dedicato a Bertini vedono coinvolta l'Orchestra Sinfonica della Radio di Colonia, con la quale il direttore ha avuto una collaborazione intensa e longeva. A partire dal Carnevale Romano, ouverture caracteristique op. 9, primo ascolto, composto nel 1843 da Hector Berlioz su temi tratti dall'opera "Benvenuto Cellini".

Il secondo ascolto è rivolto a un compositore molto caro a Gary Bertini, Gustav Mahler, del quale con l'Orchestra Sinfonica della Radio di Colonia ha inciso tra Colonia e Tokyo l'integrale delle Sinfonie, nel periodo che va dal 1986 al 1991. L'esecuzione del Finale (Allegro moderato), IV movimento dalla Sinfonia n. 6 in la minore, la prima sinfonia del boemo diretta da Bertini al suo debutto con i Berliner Philharmoniker nel 1973, ci presenta una lettura che mira all'essenziale, senza indugiare mai sull'edonismo sinfonico mahleriano e senza assecondare il colorismo etnico.

"Ho cominciato a dirigere Mahler piuttosto tardi", ha detto Bertini, "perché sono cresciuto nell'ambiente culturale parigino degli anni Cinquanta e Sessanta: erano i tempi in cui Boulez strillava "Schoenberg est mort", figuriamoci Mahler... Insomma era considerata musica borghese, volgare. Come molti altri, ho scoperto Mahler alla fine degli anni Sessanta quando mi sono chiesto quali fossero le radici culturali della musica del Novecento e da quel momento non ho più smesso di dirigerlo".

Concluderanno il programma gli ascolti dei Trois Nocturnes per orchestra di Claude Debussy e il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel, con Martha Argerich al pianoforte.

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