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Le voci della lirica: tenore, Mario Del Monaco

in onda martedì 16 ottobre alle ore 20

Le voci della lirica: tenore, Mario Del MonacoIn occasione del 25° anniversario dalla morte di Mario Del Monaco, la consueta rubrica "Le voci della Lirica" dedica una puntata speciale al grande tenore, scomparso a Mestre il 16 ottobre del 1982.

Nato a Firenze nel 1915, Mario del Monaco ha incarnato per molti il mito del tenore; negli anni '50 insieme a Maria Callas - e spesso in competizione con l'altro grande, Giuseppe di Stefano - Del Monaco è, in Italia e nel mondo, l'immagine stessa della lirica.

In famiglia non era lui - bensì il fratello maggiore - destinato ad accogliere l'eredità musicale della madre, valente soprano; la sua natura vocale eccezionale però si impose, e quindi, contemporaneamente agli studi artistici, Del Monaco coltivò la musica e il canto presso il Conservatorio di Pesaro.

Nei primi tempi della sua carriera non gli fu semplice guadagnare la fiducia dell'ambiente musicale: "Nonostante la mia voce fosse potente, gli impresari mettevano in dubbio che io potessi portare a fine un'opera, e il mio fisico poteva effettivamente far nascere questo dubbio, infatti allora non pesavo nemmeno 60 kg... questo enorme volume di voce posava su un fisico del tutto inadeguato".

Invece poi in tutto il mondo Mario Del Monaco portò il suo canto, mietendo ovunque grandi successi; la sua voce squillante e poderosa, ricca di armonici e dall'ampio volume darà vita a tutti i personaggi più significativi dell'opera romantica e verista, da Pinkerton (suo primo ruolo nel 1940) a Don Josè, da Sansone a Radames, da Canio a Otello.

Il Moro di Venezia è quasi un alter ego per Del Monaco, il suo "Esultate" la sua sigla distintiva, il suo costume di scena compagno anche nel tumulo; Del Monaco identifica la personalità del tragico eroe shakespeariano con l'energia generosa - e talora esasperata - della sua vocalità.

L'approccio al canto di Del Monaco è sempre fisico e atletico, il suono ricerca armonici e volume, non troviamo grande spazio per la raffinatezza delle sfumature, la veemenza degli accenti è perseguita all'estremo; ciò avviene però coerentemente ad un ideale sonoro e teatrale che, per quanto discutibile, non perde mai il suo grande fascino.

In alcuni interessantissimi documentari d'epoca Del Monaco si racconta, ed è proprio nelle immagini di vita "domestica" che il tenore concede in video (vestaglie di raso, atteggiamenti atletici al bordo della propria piscina, descrizione del riposo - in silenzio assoluto - prima delle esibizioni) che capisci che il personaggio è tutto lì, in quel divismo blandito e signorile tipico degli anni '50.

In particolare, il divismo proprio del teatro d'opera, con i suoi scatti d'ira e le sue scenate, si incarna in Del Monaco, e lui stesso ne parla: "Noi cantiamo e viviamo sui nervi", così conclude il colorito racconto su una lite avuta con un soprano che aveva prolungato più di lui la nota finale di un duetto, scatenando la sua "vendetta" alla recita successiva.

Poi però il ritratto migliore è la musica a farlo: avremo oggi la possibilità di ascoltare il grande tenore in alcune delle sue grandi interpretazioni in registrazioni che risalgono anche al 1948, di qualità tecnica quindi non eccelsa ma molto interessanti.

Del Monaco si incontra con grandi orchestre (RAI, S. Cecilia, Maggio Musicale, S. Carlo ma anche Metropolitan, New Symphony of London, Radio Giapponese) e grandi direttori (qui Mitropoulos, Maag, Gavazzeni ma anche Erede, Franci, Capuana insieme ai meno noti Argeo Quadri e Tomaso Benintende-Neglia).

Con la sua possente voce di Mario Del Monaco dà vita a personaggi tratti dalle opere più note del repertorio operistico del periodo romantico e soprattutto di quello veristico: Meyerbeer, Puccini, Cilea, Flotow, Massenet, Verdi, Leoncavallo, Bizet,
Ponchielli, Catalani, Mascagni, Giordano, Zandonai.

Mario Del Monaco, Sito Ufficiale Internazionale

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