Fuori orario

Dal 25 febbraio al 3 marzo 2018

In onda dal 25 febbraio al 3 marzo 2018

Domenica 25   febbraio   2018                                 RAI3                 dalle  02.00 alle 06.00   (240') 

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

 

C’E’ TUTTO UN MONDO INTORNO: LA TELEVISIONE DI MAURIZIO CASCAVILLA, tra arte, musica, filosofia, politica, storia (3)

 

 

a cura di Paolo Luciani

 

 

con i materiali

L’AGRICOLTURA E’ VITA prima puntata

(Italia  1984 b/n e colore) durata 45’46”

Regia e cura Maurizio Cascavilla; testo Georges Duby; soggetto Giorgio Treves; fotografia Fulvio Grubissich             

In compagnia del grande storico francese, una affascinante esplorazione sulla storia dell’agricoltura, la sua attuale necessità anche per il mondo contemporaneo, l’evoluzione storica che ha accompagnato il suo sviluppo.

 

A CASA…FRANCO FORTINI -  UNA SERA, UN LIBRO

A CASA DI… PAOLO POLI – UNA SERA, UN LIBRO

(Italia 1988 b/n e  colore)   durata complessiva 28’

 

DENTRO L’ARCHITETTURA – IL WORLD TRADE CENTER DI NEW YORK

(Italia 1974 ) durata 23’17”

Regia di Maurizio Cascavilla;  un programma di Mario Manieri Elia e Giuseppe Miano; a cura di Anna Amendola; collaborazione Mariella Serafini

 

UN’ORA CON RUDOLF WILCOCK

(Italia 1973  b/n)  durata 61’12

Lo scrittore ripercorre le sue umili origini, il rapporto con la tradizione letteraria argentina, il rapporto con Borges e l’influenza di Kafka, il suo legame con l’Italia, il r rapporto con il tempo la follia, il surrealismo

 

 

 

Venerdì 2  marzo   2018                                 RAI3                 dalle 1.50 alle 6.00  (250’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

 

 

CIRCOSTANZA OLMI

VELOCITÀ DEL TEMPO FERMO

(10)

 

a cura di Roberto Turigliatto

 

 

 

con i film

 

 

GIOVANI  (RACCONTI DI GIOVANI AMORI)

1)      La cotta (50’)

2)      Piccoli discorsi (Nino il fioraio / Bomba vale a dire. Ballata beat di Vincenzo / Franco e Antonio gli scienziati / “Qualcosa” di Niki  / Il ragazzo di Gigliola) (39’)

3)      Le delusioni (La regina. Gianni e Graziella / …dal diario scolastico di Cesare Cornoldi / Roberto Salvatore Benito Sergio / La minigonna) (38’)

Cortometraggi realizzati da Ermanno Olmi per tre puntate del programma televisivo “Giovani” curato da Gian Paolo Cresci e andate in onda 1l 16 febbraio, il 22 marzo e il 13 aprile 1967 sul secondo programma alle ore 21.15.

(Italia, 1967, b/, durata complessiva 127’ circa)

Regia: Ermanno Olmi 

Dopo aver realizzato Il posto (1961), I fidanzati (1963) e E venne un uomo (1965) Olmi non girerà più film per il cinema fino a Un certo giorno (1968). Molte sono in quegli anni le realizzazioni per la televisione, che Fuori Orario sta esplorando, presentando rarità e riscoperte. La serie dei corti dal titolo complessivo “Racconti di giovani amori” (La cotta altri 9 cortometraggi) – piccole narrazioni di giovani alle prese con i primi innamoramenti, colti sul nascere nei  trasalimenti e nelle rifrazioni  -  non sono invece per noi una riscoperta, ma fanno ormai parte della storia e dell’identità del programma. Mandati in onda più e più volte da Fuori Orario fin dalla fine degli anni ottanta,  sono tra i risultati più affascinanti e straordinari dell’intera filmografia del regista e oggi possono essere visti anche in relazione a Il tentato suicidio dell’adolescenza, film inedito e ritrovato del 1968, presentato per la prima volta all’’ultima Mostra di Venezia.“Un montaggio sempre più frammentato, accompagnato dall’uso della macchina da presa a mano, conducono Olmi a fare un cinema, poco visto e poco commentato all’epoca, che oggi ci appare tra le sue esperienze più fertili e avanzate: oltre che a I fidanzati mi riferisco al televisivo Giovani, a Un certo giorno e a La circostanza: Questo stile moderno non è mai esibito, conserva la naturalezza del suo cinema in prosa. Certo, l’amarezza è alle soglie, ma si sente l’amore del regista per tutti i suoi personaggi, se non per il mondo che abitano. In questo egli è profondamente umanista, e ancora una volta rosselliniano. Non condivide certo il cinismo e il gusto per la denuncia di molto cinema italiano coevo” (Adriano Aprà).

 

 

 

I FIDANZATI

(Italia 1963, b/n, 73’45”)

Regia: Ermanno Olmi

Con: Anna Canzi, Carlo Cabrini.

Giovanni, un operaio milanese è trasferito in uno stabilimento siciliano. Parte senza rimpianti perché il  vincolo che lo unisce alla fidanzata Liliana è divenuto scialbo e consuetudinario. La lontananza stimola  invece Giovanni a una revisione di valori: le lettere scritte dalla sua ragazza diventano la cosa più importante di un periodo difficile e risvegliano in lui un amore profondo. Uno dei film italiani più belli di sempre. Molto amato da Jean-Luc Godard

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 3 marzo   2018                                 RAI3                 dalle  01.50 alle 06.00   (250’')   

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

 

CIRCOSTANZA OLMI

VELOCITÀ DEL TEMPO FERMO

 

(11)

 

 

a cura di Roberto Turigliatto

 

con i film

 

LA GALLERIA, CUORE E MEMORIA DI MILANO

(Italia, 1967, b/n, 43’)

Regia: Ermanno Olmi

Sceneggiatura: Dino Buzzati

Musiche: Gino Negri

Animazione. Bruno Bozzetto

Con la partecipazione di Cesare Zavattini

Di questo film di Olmi si erano perse le tracce dopo la messa in onda sul Primo Canale RAI  il 15 settembre 1967 come “Speciale del telegiornale”. Ritrovato dalle Teche RAI nel 2015, è stato presentato a Milano in una serata organizzata da Feltrinelli per la fine dei lavori della ristrutturazione della Galleria (8 aprile 2015). Fuori Orario lo presenta per la prima volta in televisione dopo cinquant’anni dalla prima e unica  messa in onda.

Realizzato per festeggiare il centenario della Galleria, il film ne  ripercorre la storia dal progetto di Giuseppe Mengoni con le sue meraviglie architettoniche e luministiche (le fiamme a gas) fino alla distruzione bellica e alla sua ricostruzione nel dopoguerra. Olmi si sofferma soprattutto sulla Galleria nel momento in cui il film viene realizzato, la folla che l’abita, i passanti,  i perdigiorno, i capannelli  di anonime figure gesticolanti, i clienti di bar e  locali, il popolo notturno che  vi appare al calare della sera, i netturbini, gli operai e gli immigrati alla ricerca di lavoro che l’attraversano all’alba. In tutte le ore della giornata la Galleria diventa “il cuore della città, la gente vi si affolla e si riversa nei suoi sbocchi, aorta del  grande organismo. Tutte le pulsazioni della vita cittadina si ripercuotono qui”  (dal commento di Dino Buzzati). E Zavattini nel finale commenta: “La Galleria era il luogo nel quale ci sentivamo sicuri, perché ci riparava da tutti gli smarrimenti e le esitazioni che specialmente in un artista sono più frequenti di quanto non si creda”

 

MILANO 83 (CAPITALI CULTURALI D’EUROPA)

(Italia, 1983, col., 64’30”) 

Regia, fotografia, montaggio:  Ermanno Olmi

Il documentario su Milano, di cui Olmi è autore assoluto,  per la serie televisiva “Capitali Culturali

d’Europa”,  non ha una parola di commento ed è il contrario del documentario promozionale, si afferma infatti in una sua radicale singolarità, probabilmente deludendo i committenti che si aspettavano altro : “La  città che emerge dal lungo, conturbante ma affascinante film volge sul negativo, a cominciare dal fatto che è  quasi irriconoscibile: sette o otto luoghi topici o tipici, presi per lo più di sfuggita, e un grande anonimato,  come se non fosse la città ma l’essenza di una città” (Lorenzo Pellizzari)

 

 

 

DURANTE L'ESTATE

(Italia, 1971, col., 98'31”)

Regia: Ermanno Olmi

Con: Renato Paracchi, Rosanna Callegari

Sceneggiato da Olmi in collaborazione con lo scrittore Fortunato Pasqualino, con musiche di Bruno Lauzi, il  film continua l’esplorazione di una  Milano inedita e inaspettata,  già avviata in film precedenti in una  tonalità che fonde realismo e fiaba stralunata, con risonanze da allegoria cristologica. Milano in agosto, la  città deserta, è il paesaggio esteriore che segna solitudine di personaggi che non si integrano nella nuova  società dei consumi, di sognatori e perdenti che si muovono ai margini. Il protagonista è un uomo solitario  che fa il  coloritore di cartine storiche e propone ricerche araldiche a persone del tutto ordinarie, della cui  nobiltà' si è convinto dopo attenta osservazione. Giunge a dichiarare "principessa" una ragazza umile di cui si è' innamorato, ma viene arrestato per aver venduto falsi titoli nobiliari. Prodotto dalla RAI, trascurato  all’epoca della sua uscita in sala, è ormai da anni riconsiderato come un film di totale intensità olmiana, un  titolo essenziale della sua opera. 

 

 

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