Burkina Faso
Cronologia
1896 Inizia la colonizzazione francese, con la sottomissione del regno Mossi di Ouagadougou, che diviene un protettorato.
1898 L’intera regione è sotto il controllo francese.
1904 Il protettorato viene annesso all’Africa Orientale Francese insieme agli attuali Senegal e Niger.
1914-1918 I burkinabé partecipano alla Grande Guerra nella fanteria senegalese.
1919 Il Burkina Faso diventa colonia separata con il nome di Alto Volta.
1932 La colonia viene smembrata e suddivisa tra Costa d’Avorio, Mali e Niger.
1947 La colonia dell’Alto Volta viene ricostituita.
1958 L’Alto Volta ottiene l’autogoverno e diventa una repubblica della Comunità Franco-Africana.
1960 La Francia concede l’indipendenza.
1966 Un colpo di stato porta al potere i militari fino al 1978.
1980 Colpo di stato di Saye Zerbo, rovesciato 2 anni dopo.
1983 Thomas Sankara, ex primo ministro, viene arrestato, ma le rivolte popolari lo portano al potere. Sankara cambia il nome del paese in Burkina Faso ed attua una serie di riforme sociali. È il primo presidente africano a denunciare la piaga dell’AIDS e contesta i paesi più sviluppati per il debito estero degli stati africani.
1987 Sankara viene fatto uccidere dal suo vice Blaise Compaoré, sostenuto da Francia e Stati Uniti.
1987-2014 Compaoré governa il paese, rieletto per 4 mandati presidenziali.
2014 Una modifica costituzionale che permetterebbe un ulteriore mandato a Compaoré scatena una sollevazione popolare che porta alle sue dimissioni con l’aiuto francese.
Compaoré si rifugia in Costa d’Avorio. Una giunta militare provvisoria presieduta dal colonnello Yacouba Isaac Zida traghetta verso nuove elezioni che portano alla presidenza Michel Kafando (17 novembre 2014); Zida viene incaricato di formare un governo di transizione.
2015 Dopo 28 anni, in marzo, l’inchiesta sulla morte di Sankara porta alla riesumazione dei corpi suo e di 12 collaboratori assassinati. Il 17 settembre, con un nuovo colpo di stato, il generale Gilbert Diendéré (Capo di Stato Maggiore con Compaoré) prende il controllo del paese. Il presidente Kafando e il primo ministro Zida vengono arrestati e poi rilasciati dopo pochi giorni. Il 23 settembre viene raggiunto un accordo. Kafando torna al potere fino alle elezioni del 29 novembre, vinte da Roch Marc Christian Kaboré, presidente dal 29 dicembre 2015. Il 21 dicembre, un tribunale militare ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di Compaoré per l’omicidio di Sankara e dei suoi dodici collaboratori. Tra gli incriminati della “vecchia guardia”, c’è anche il generale Diendéré.
2016 Il 15 gennaio il Burkina Faso è colpito da attentati jihadisti.