Il nome di Gino Tagliapietra, nato a Lubiana nel 1887 da padre di origine isriano-dalmata e da madre triestina e scomparso nel 1954 a Venezia, è oggi verosimilmente noto più per le sue molteplici revisioni delle opere pianistiche dei maggiori autori dell'Ottocento, che per la sua personale attività compositiva.

Pianista straordinario, formatosi alla scuola di Ferruccio Busoni, che lo stimò in maniera considerevole, Tagliapietra dovette sospendere una significativa carriera concertistica nel 1922 a causa di una nevrite alla mano destra, destinando le proprie energie e qualità musicali nell'insegnamento e nell'attività musicologica.

Docente al Conservatorio di Venezia dal 1907, fu esponente di un pianismo tardoromantico che si rifaceva agli esempi di Liszt e Busoni: questa sua estetica dello strumento a tastiera si ritrova anche nelle composizioni che un doppio compact, prodotto nel 2003 dall'etichetta Phoenix, ha presentato per la prima volta al pubblico.

Una documentazione preziosa per la storia del pianismo nel nostro paese, all'interno della quale - grazie alla brillante esecuzione di Paolo Vergari - spiccano i Quaranta Studi di perfezionamento composti tra il 1917 e il 1922, ed elogiati dallo stesso Busoni come opera di "un formidabile pianista", nonché la Sonata breve del 1936, brano che concluderà l'odierna trasmissione e nel quale l'autore sperimenta un nuovo linguaggio armonico.