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Seconda puntata

In onda lunedì 13 febbraio 2012 alle 21.10

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    La caccia all’uomo da parte del deputato del governo italiano, il medico Mariano Aiello, continua senza successo. Siamo in un momento drammatico per i briganti nella guerra che i Piemontesi stanno vincendo contro di loro, ultimi oppositori del nuovo governo.

    Quattro anni prima, nel 1860, ben diversa era la loro forza. Carmine nascosto tra le montagne rievoca con Ninco Nanco quei momenti esaltanti, quando Mariano era loro amico. La consapevolezza di rendere un servigio alle masse di cafoni diseredati ed umiliati che vedono in Garibaldi la possibilità di un futuro migliore, unisce le bande di briganti in un esercito che ora ha uno scopo nobile, combattere il dispotismo Borbonico e liberare il Mezzogiorno l’Italia. Il successo militare si accompagna allo scioglimento delle incomprensioni tra Carmine e Nennella. Rifiutata a lungo dal suo “Generale dei Briganti” finalmente riesce a farsi accettare dal cuore offeso dell’uomo che ama, ma che non ha sposato per l’inganno dello scrivano Antonio, il marito da cui è fuggita. Durante un’azione militare Nennella viene ferita e solo l’intervento del medico Mariano, di ritorno tra i briganti dopo un incontro con Garibaldi, la sottrae a morte sicura. Giuseppina, che ha lasciato il castello Guarino per raggiungere Mariano contravvenendo l’ordine di suo padre, manifesta la sua gelosia nei confronti di Nennella a cui il suo uomo manifesta troppe attenzioni. Mariano la rassicura, ma per poco: il conte Guarino ha sequestrato il padre di Carmine e pretende in cambio della sua liberazione che la figlia torni a castello e sposi Darot l’industriale svizzero suo socio in affari. Ma ciò non avverrà.

    I Borboni vengono sconfitti. Le città liberate. Giuseppina seguirà il suo cuore. Nennella avrà una figlia che riporta il sorriso a Carmine distrutto per la morte della madre che morendo non gli perdona l’essersi fatto brigante. Intanto Garibaldi, messo in disparte, non ha l’autorità di mantenere le promesse di riscatto per i briganti che hanno lottato con lui, e il conte Guarino, che è passato con gli Unitari, in qualità di Prefetto, ordina l’arresto di Carmine che sfugge alla cattura uccidendolo. Da questi eventi drammatici usciamo per tornare al presente del 1864, quando Carmine e ciò che resta del suo esercito commentano amaramente il tradimento di Mariano che allora aveva garantito per Garibaldi ed ora è alla sua caccia con l’esercito piemontese. Nella grotta dove i briganti sono rifugiati irrompono i Piemontesi, informati dal traditore Caruso, ed è una carneficina. Ninco Nanco ferito, catturato e poi fucilato, Caruso stesso giustiziato da Carmine in persona; ora per lui è giunto il momento di affrontare Mariano per una resa dei conti finale.

    Il duello tra i due ex amici avrà luogo e la sfida non si concluderà con la morte, ma con un’agnizione reciproca, una rassegnazione alla Storia che essi pure hanno scritto ma da cui saranno esclusi. Ambedue sono stati traditi e sono i perdenti di una guerra vittoriosa. Carmine verrà catturato dopo una lunga fuga. Mariano che, salvandolo dalla pena capitale, ha interceduto per lui e per Nennella, darà le dimissioni da deputato e tornerà a fare il medico accanto a Giuseppina. Quella monarchia è lontana dall’idea di nuovo stato che hanno i repubblicani. L’ultimo incontro tra loro è con un lungo abbraccio prima dell’imbarco sul piroscafo che porterà Carmine all’isola d’Elba dove sconterà l’ergastolo.

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