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Il sorteggio

In onda lunedì 25 luglio alle 21.10

Torino 1977, Giuseppe Fiorello è Tonino, un operaio della Fiat Mirafiori sorteggiato per la giuria popolare nel primo processo al nucleo storico delle Brigate Rosse. È un operaio come tanti altri, senza particolari interessi politici e con una percezione assai labile dello Stato, vissuto come un’entità astratta e comunque lontana dal cittadino comune. Ma ha una passione per il tango, dove riversa ogni aspirazione di riscatto sociale. All'inizio, non sa neppure bene in quale processo dovrà fare il giudice popolare e, nella sua inconsapevolezza, pensa di aver vinto quasi un terno al lotto: un'occasione per allontanarsi dal duro lavoro della fabbrica. Via via, però, appreso che dovrà giudicare i brigatisti rossi, prende sempre più coscienza del pericolo. Un pericolo che si materializza intorno a lui con crescente aggressività.

Nel clima di paura che si diffonde in città in seguito ad una serie di attentati, Tonino si rende conto della difficile situazione in cui si trova e del ruolo delicatissimo che è chiamato ad assolvere. E questo gli provoca conflitti e lacerazioni tremende, lo spaventa e lo pone, per la prima volta nella sua vita, dinanzi alla necessità di una scelta. Una scelta che richiede coraggio. Intanto, Anna, la sua donna, che non sa ancora del processo, decide di mettere fine alla relazione proprio alla vigilia del matrimonio: pur amandolo, giudica Tonino immaturo e inaffidabile. Tuttavia, la passione per il tango è ciò che li accomuna e li unisce. Tonino e Anna continueranno a ballare insieme allenandosi in vista di una gara che entrambi vogliono vincere ad ogni costo.

Da sfondo, la Fiat e il rapporto di Tonino con i suoi compagni di lavoro. Gino, innanzitutto, quasi una figura paterna, l'operaio sindacalizzato e intransigente che sostiene la necessità di combattere strenuamente il terrorismo all'interno della fabbrica. Barbero, un arrabbiato simpatizzante delle BR. E in mezzo, Salvatore, bella figura di ricco borghese che ha scelto la professione di operaio, ma che alla fine mostrerà il suo lato più inquietante.

Dunque, Tonino, l'uomo qualunque e apparentemente senza qualità, pur tormentato dal dubbio e dalla paura, in una progressiva presa di coscienza dell'importanza dell'impegno civile, accetterà di fare il giudice popolare. Scelta da eroe, perché maturata in un contesto in cui il terrore indurrà molti altri giurati a rinunciare. E che alla fine gli permetterà di riconquistare il cuore di Anna.

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