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E' il turno di Biutiful primo film di Alejandro Inarritu dopo il divorzio artistico dallo sceneggiatore Guillermo Arriaga.

Storia di un uomo, Uxbal, interpretato da Javier Bardem, che scopre di avere un cancro incurabile alla prostata e fa i conti con la propria esistenza e con la consapevolezza di dover lasciare soli i due figli ancora piccoli. Uxbal, dedito a traffici che ruotano attorno all’inferno dei lavoratori clandestini, descritto con dettagli agghiaccianti, è un sensitivo in grado di comunicare con i morti. Un uomo buono, a suo modo. Non ha mai conosciuto suo padre, scappato dalla Spagna franchista quando lui era ancora nella pancia della mamma, ha sposato una donna mentalmente instabile che ama ma non riesce a tenere accanto a sé. Un ruolo complesso e straordinario che potrebbe regalare il premio per l’interpretazione a Javier Bardem.

Ambientato a Barcellona, nella periferia degradata e labirintica, centrato su un unico personaggio, anche se con mille rivoli di contorno, il film è piuttosto lontano dai precedenti Babel e 21 grammi pur conservando lo stile visivo del direttore della fotografia Rodrigo Prieto. “E’ il mio film più personale - dichiara Inarritu - dedicato alla memoria di mio padre. Ero esausto di girare il mondo, ho scelto di concentrarmi su un solo personaggio, di raccontare una storia che si svolge in un solo luogo e in una sola lingua, la mia. Se Babel era una vicenda complicata per dire qualcosa di semplice, questa è una storia semplice che cerca di esprimere un’esistenza molto complicata e le ombre che mi ossessionano da sempre”

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