La tua esperienza radiotelevisiva

L’area interattiva “La tua esperienza radiotelevisiva” si trova nella parte finale del percorso museale ed è progettata per consentire ai visitatori di provare sul campo alcuni mestieri della tv e della radio come il cameraman, il conduttore o il regista.

La parete radiofonica è realizzata con forme e materiali utilizzati nei più recenti studi di Radio Rai e ne riproduce l’ambientazione. Qui il visitatore-conduttore radiofonico può fare un’esperienza unica: cantare e parlare dallo storico microfono a granuli di carbone Marconi-Reisz utilizzato dall’EIAR negli anni Trenta, ancora attivo e funzionante!

Il banco regia, completo di mixer audio, mixer video, lettore Beta IMX, unità di controllo, distributore audio-video e monitor 32”, è il luogo da dove partono le indicazioni per lo studio da parte del visitatore-regista, coadiuvato dal suo team di tecnici e assistenti. Dallo schermo più piccolo si possono controllare le inquadrature delle diverse telecamere che riprendono la scena, così il regista ha in ogni momento il controllo di quello che avviene in studio. Il monitor più grande è invece quello della messa in onda. Il programma televisivo, anche registrato, ha dei tempi molto frizzanti: velocità e sincronia sono le qualità che si respirano in una regia.

Il visitatore-cameraman può inquadrare attraverso una telecamera Philips BTS LDK10 i visitatori-conduttori televisivi, che possono scegliere tra due differenti set scenografici: la parete galattica, nella quale immaginare e condurre i programmi del futuro o la parete giornalistica con la grafica più longeva del Telegiornale, utilizzata dal 1958 al 1970 collegata con un raggio arcobaleno a una navicella spaziale che naviga tra saggi pianeti.

Le sensazioni ed emozioni generate dalla visita di questo piccolo grande museo vengono spesso trascritte in bellissimi messaggi e disegni che il pubblico ama lasciarci nel libro dei ricordi, posto sul trespolo di “Carramba che sorpresa” prima dell’uscita… fino alla prossima esperienza insieme.